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Mercoledì 2 Luglio 2003
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Alzheimer, scoperto il «rischio ambientale»
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Colpisce circa mezzo milione di persone in Italia portando alla graduale perdita di memoria ed intelligenza. L’Alzheimer è stato nei giorni scorsi al centro dell’attenzione di ricercatori e scienziati di tutto il mondo riuniti all’annuale congresso «Organization for the Human Brain Mapping», per discutere gli avanzamenti della ricerca sulle funzioni e la struttura del cervello. Un gruppo di ricercatori italiani con Luigi Frisoni del Centro Alzheimer dell’Istituto di ricovero e cura San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, in collaborazione con l’Università di Kuopio e di Turku in Finlandia, hanno analizzato le immagini cerebrali di tre coppie di gemelli monozigoti in cui un fratello era affetto dalla malattia e l’altro era sano. I gemelli, cosiddetti «discordanti» sono un modello di particolare interesse poiché, condividendo l’intero patrimonio genetico, l’unico fattore di diversità che può influire sul cervello è costituito dall’ambiente. In particolare, i ricercatori hanno confrontato le immagini dei gemelli con quelle di un gruppo di persone sane di pari età. Mentre i gemelli sani perdono tessuto cerebrale nelle aree frontali, cioè in quella parte del cervello che , da studi, risulta strettamente controllata dal fattore genetico, i gemelli malati, rispetto alle persone sane, perdono sostanza grigia anche in quella parte del cervello non controllata dal patrimonio genetico (regioni temporali-mesiali). Ciò dimostra che i fattori ambientali, come ad esempio la scolarità o il tipo di occupazione, sono più importanti di quelli genetici come causa di malattia di Alzheimer.
Lo stesso gruppo ha presentato un secondo studio in cui ha evidenziato che l’età d’inizio della malattia gioca un ruolo importante sul cervello, poiché colpisce le regioni posteriori (temporo-parietali) prima dei 65 anni e le regioni profonde (temporali-mesiali), in particolare l’ippocampo, negli ultrasessantacinquenni. Chi si ammala a tarda età ha disturbi di memoria, chi si ammala precocemente ha sintomi di aprassia (incapacità di effettuare gesti quotidiani, come girare la chiave nella serratura) e afasia.
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