Un cervellone elettronico lavorerà “a cavallo dell’oceano” per scoprire i primissimi segni di danno cerebrale provocati dall'Alzheimer.
Infatti, come è stato reso noto dalla prestigiosa rivista Lancet Neurology, al progetto parteciperanno i laboratori dell'Irccs San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, a fianco di gruppi di ricerca di Londra, Los Angeles, Philadephia e Saint Louis.
Questa ricerca si propone l’obiettivo di “identificare la malattia in fase estremamente precoce, quando il disturbo di memoria è ancora molto lieve o ancora prima, per intervenire con farmaci che arrestino la malattia e permettano alla persona di vivere il resto della vita in buona efficienza mentale”, così ha spiegato il coordinatore del gruppo italiano, il neurologo Giovanni Frisoni.
A tutt’oggi non esistono esami in grado di rilevare con certezza i danni della malattia nella sua fase precoce.
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