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La demenza senile avvicina al pop

Scoperta tutta italiana: quando la mente si annebbia si cominciano ad apprezzare ritmi più moderni. Cambiano i gusti musicali e si modificano i recettori dei suoni.
di Cristiano Carniel

BRESCIA - Sebbene pochi riescano a trovare nuovi tesori tra i rottami della demenza, nuove speranze arrivano da uno studio italiano. L'équipe dell'Ospedale San Giovanni di Dio di Brescia, guidata dal Dott. Giovanni Frisoni, ha scoperto che in due pazienti affetti da demenza senile si è sviluppata una nuova passione per la musica pop, nonostante il continuo peggioramento delle condizioni del loro cervello. Lo studio, apparso sulle pagine di Neurology, suggerisce che alcune forme di danni cerebrali possono apportare cambiamenti positivi, perlomeno temporaneamente, alle funzioni del cervello.

I due pazienti esaminati hanno acquisito una nuova sensibilità nei confronti di un tipo di musica che prima non apprezzavano. Il primo esempio è quello di un avvocato di 68 anni che è diventato progressivamente apatico, indifferente al suo lavoro ed ha dimostrato perdita delle inibizioni e difficoltà nel ragionare e nel parlare. Due anni dopo la diagnosi, ha cominciato ad ascoltare ad alto volume i dischi di musica pop di un famoso gruppo italiano. Prima della malattia la sua passione era la musica classica: un cultore di Bach e Beethoven che detestava la musica pop, definendola "puro rumore".

Il secondo caso è quello di una donna di 73 anni che ha evidenziato apatia e perdita di interesse nei confronti dei figli. Un anno dopo la diagnosi ha cominciato a condividere gli interessi musicali della nipotina di undici anni, patita di musica pop.
"I nostri pazienti hanno sviluppato una nuova attitudine nei confronti di un tipo di musica che prima non apprezzavano" dice il Dott. Giovanni Frisoni. "Sebbene non si possa dimostrare che questo tipo di comportamento sia esclusivo della demenza è molto improbabile che si verifichi in altri tipi di demenza, come l'Alzheimer. Infatti non è mai comparso nei 1500 pazienti affetti da questa malattia che sono stati visitati nel nostro centro, mentre è stato rilevato in due dei 46 pazienti affetti da demenza che sono passati di qui".
La demenza senile colpisce la porzione frontale del cervello che controlla i centri della personalità, della socializzazione, del linguaggio, del movimento e di una parte della memoria. Si manifesta tipicamente dopo i quarant'anni ed è spesso inizialmente confusa con problemi psichici di tipo emozionale o comportamentale.

Frisoni ritiene che i cambiamenti di gusto dei due pazienti siano collegati alla ricerca della novità, un impulso associato alla parte destra del lobo frontale del nostro cervello: "Per i sessantenni la musica pop può essere considerata una novità. Studi precedenti suggeriscono che questo tipo di novità viene gestita dalla parte destra del lobo frontale. La predominanza della porzione destra sulla sinistra può scatenare la ricerca di una novità".
Inoltre, le lesioni procurate dalla malattia possono aver danneggiato il lobo frontale e quello temporale del cervello, in cui sono controllate la percezione dell'altezza delle note, la percezione del timbro musicale, del ritmo e la familiarità.
Un altro studio dell'Università di California aveva già messo in luce nel 1998 casi in cui persone affette da demenza senile sviluppavano un talento, inespresso prima, per le discipline artistiche. In quello studio alcuni pazienti avevano evidenziato nuove doti per la musica e per il disegno: capacità innate fiorivano mentre la malattia peggiorava.
 
(27 DICEMBRE 2000, ORE 12:00)

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