Home
ISCRIZIONE ALLA NEWS LETTER
Nomel
E-Mail
 
I MEDICI: LINEE GUIDA NEUROIMAGING
LINEE GUIDA PER L'USO DEL NEUROIMAGING DIAGNOSTICO NELLA MALATTIA DI ALZHEIMER
La flow chart di figura 1 delinea le procedure seguite dal Centro Alzheimer per l'uso della neuroimmagine nella diagnosi differenziale della malattia di Alzheimer. La flow chart può inoltre costituire la base di partenza per sviluppare e approfondire il problema dell'integrazione delle informazioni tecnologiche con quelle cliniche in contesti diversi da quelli del Centro per quantità di risorse, tipologia dei pazienti, ecc. La flow chart implica che le indagini strumentali di base - esami ematochimici epatici, renali, tiroidei, vitamina B12, folati, VDRL e esame delle urine - siano sempre effettuate e sia, quindi, stata esclusa la presenza di un decadimento cognitivo secondario di origine metabolica, infettiva o carenziale prima di passare alle indagini di neuroimmagine.
La scelta dell'indagine di neuroimmagine si fonda su una serie di assunzioni:
1) Le condizioni di decadimento cognitivo molto lieve (Mild Cognitive Impairment di origine degenerativa e vascolare) sono caratterizzate da un danno biologico di lieve entità, per cui è opportuno ricorrere a un uso più intensivo di indagini maggiormente sensibili quali RM e SPET.
2) Quanto sopra è vero anche per le forme di origine vascolare, per cui lesioni vascolari di gravità lieve possono essere responsabili di decadimento cognitivo lieve, mentre lesioni vascolari più severe sono necessarie per causare franca demenza.

Deve essere sottolineato che questa formulazione di linee guida non pretende di descrivere il problema della diagnosi differenziale delle demenze nella sua interezza, ma porre l'uso della tecnologia di neuroimaging nel contesto della realtà clinica più frequente. Le cause meno frequenti di decadimento cognitivo dovranno quindi essere sempre considerate, come le demenze a trasmissione genetica (legate a beta amiloide, preseniline o tau), la demenza della corea di Huntington, quelle secondarie a vasculiti, borreliosi, alcolismo (inclusa la malattia di Marchiafava-Bignami), da HIV, da sclerosi multipla, glicogenosi o altra malattia metabolica ereditaria a esordio tardivo, morbo di Wilson, complesso SLA-Parkinson-demenza, intossicazioni (da idrocarburi aromatici, da piombo, da sostanze stupefacenti), malattia di Hallervorden-Spaz, la demenza mesolimbocorticale, quella post-erpetica, il CADASIL, l'angioendoteliosi neoplastica, l'angio-encefalopatia subacuta diencefalica, e l'amiloidosi cerebrale.