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Pratiche di prescrizione dell’imaging diagnostico nella demenza: rilevazione in 47 Unità di Valutazione Alzheimer (UVA) nel Nord d’Italia.

Prescription practices of diagnostic imaging in dementia: a survey of 47 Alzheimer's Centres in Northern Italy.

Il 15 settembre del 2000 il ministero della Salute ha certificato più di 600 centri di II livello (UVA) per la diagnosi e la cura della malattia di Alzheimer. Le UVA hanno il compito di fare una valutazione del livello di decadimento cognitivo, stabilire il piano terapeutico per le 16 settimane successive e pianificare il follow-up.
Nel processo diagnostico dei pazienti con decadimento cognitivo, le linee guida nazionali e internazionali richiedono che venga eseguito almeno un esame di imaging strutturale senza tuttavia fornire indicazioni circa la prescrizione e l’interpretazione delle informazioni ottenute. Per queste ragioni è plausibile ipotizzare che l’utilizzo dell’imaging nel processo diagnostico dei pazienti con decadimento cognitivo sia tuttora alquanto eterogeneo. Lo scopo del presente studio è di investigare le pratiche di utilizzo dell’imaging diagnostico nelle UVA del nord d’Italia.
I centri coinvolti in questo studio sono stati reperiti dalla lista ufficiale del Ministero della Salute. Ai centri che hanno aderito allo studio è stato inviato un questionario costituito da 26 domande a scelta multipla allo scopo di indagare: le caratteristiche organizzative delle UVA (specialità del medico referente, numero di visite settimanali, disponibilità della macchina, tempi di attesa); la frequenza di prescrizione di TAC, RM e SPET; i fattori (sia clinici che organizzativi) che influenzano la scelta della TAC o della RM; la percezione, da parte del medico, dell’utilità del referto radiologico; il valore aggiunto percepito degli esami di imaging nella diagnosi differenziale del decadimento cognitivo. Quarantasette centri hanno rispedito il questionario compilato.
L’utilizzo dell’imaging nei nuovi casi è relativamente intenso: il 62% delle UVA prescrive la TAC a più del 95% di casi, il 24% prescrive la RM a più del 33% dei casi, e il 33% prescrive la SPET a più del 5% dei casi. Quando la macchina è presente nell’UVA si osserva un aumento nella frequenza di prescrizione sia per la TAC (OR=1.8) che per la RM (OR=2.4) ma soprattutto per la SPET (OR=4.6). La scelta del tipo di esame sembra essere influenzata non solo da fattori clinici (età del paziente, gravità del decadimento cognitivo) ma anche da fattori organizzativi (disponibilità della macchina, tempi di attesa).
Nonostante l’alta frequenza di prescrizione, il valore aggiunto percepito degli esami di imaging è relativamente basso, suggerendo che vi è tuttora molta incertezza nell’utilizzo clinico delle tecniche di imaging nella diagnosi del decadimento cognitivo.

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