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L’indice radiale del corno temporale basato su TAC: validazione neuropatologica in pazienti con malattia di Alzheimer senza malattia cerebrovascolare

The CT-based radial width of the temporal horn: pathological validation in AD without cerebrovascular disease

R. Rossi, C. Joachim, A. D. Smith, G. B. Frisoni
Int J Geriatr Psychiatry 2004, 19:570-574.

L’atrofia del lobo temporale mesiale è uno dei più accurati indicatori per la malattia di Alzheimer. Sono state sviluppate diverse metodiche basate su risonanza magnetica (RM) e tomografia assiale computerizzata (TAC) che misurano l’atrofia temporo-mesiale. I metodi basati su RM (es. volumetria ippocampale) sono in grado di differenziare i malati di Alzheimer da soggetti sani ma necessitano di tecnologie molto avanzate, di un operatore esperto e richiedono tempo. Inoltre, nella realtà clinica non sempre la RM è disponibile e, in ogni caso, è costosa per cui si tende più frequentemente ad utilizzate la TAC. Per queste ragioni uno strumento che rilevi l’atrofia su TAC potrebbe essere molto utile nella pratica clinica. Recentemente è stato sviluppato uno strumento (l’ampiezza radiale del corno temporale, rWTH) sensibile all’atrofia ippocampale. Lo scopo del presente lavoro è quello di valutare l’accuratezza diagnostica di questo strumento in un gruppo di pazienti con malattia di Alzheimer confermata all’esame autoptico.
L’ampiezza radiale del corno temporale è stata misurata in 20 pazienti con malattia di Alzheimer e 23 soggetti normali arruolati all’interno del progetto OPTIMA (Oxford Project to Investigate Memory and Aging). I risultati hanno mostrato che l’ampiezza radiale del corno temporale era maggiore nei pazienti rispetto ai soggetti sani. Usando un valore soglia compreso tra 3.9 mm a 50 anni e 8.1 mm a 90 anni, l’ampiezza radiale del corno temporale riesce a classificare correttamente 16/20 pazienti con malattia di Alzheimer e 19/23 soggetti sani con una sensibilità ed una specificità dell’80 e dell’83%. L’ampiezza radiale del corno temporale risulta essere un semplice e ragionevolmente sensibile indicatore dell’atrofia cerebrale regionale nella malattia di Alzheimer.

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